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mercoledì 28 marzo 2007

Confraternite - Sperlinga




Inaugurazione della mostra "Confraternite gloria e declino" presso la Cappella del Castello di Sperlinga il 31 marzo 2007 ore 18,00. In esposizione i costumi, i materiali, e le foto storiche delle confraternite. La mostra è stata allestita e curata da Filippo Altomare, Antonino D'Accurso e Gandolfo Siragusa con il patrocinio del Comune di Sperlinga e l'Associazione Culturale Seneca. Per informazioni scrivere a e-mail. associazioneseneca@yahoo.it

venerdì 23 marzo 2007

Jazz



E' una storia che dura oramai più di cento anni, che ha coinvolto, ma soprattutto sedotto, diverse generazioni di ascoltatori. Questo magnifico genere musicale ha accompagnato la storia della società della Grande Mela e di tutto il mondo. L'etimologia della parola jazz è sconosciuta, ma il grande Dizzy Gillespie diceva che jasi, in un dialetto africano, significa "vivere ad un ritmo accelerato". E', infatti, oscura l'origine della parola ed è stata variamente ricostruita dagli storici della musica.
Cosa certa è che nasce come fenomeno musicale negli ambienti neri americani all'inizio del ventesimo secolo. Il jazz è figlio di diversi genitori: il ragtime da grandi musicisti neri come Scott Joplin e di uno stile vocale come il blues. Il blues è stato dominato da grandi interpeti sia femminili che maschili. Paradossalmente, chi la farà conoscere sarà l'Original Dixieland Jazz Band, diretta da Nick La Rocca, orchestra di musicisti bianchi nati a New Orleans, che incisero il primo disco nella nel 1917 a New York.
Gli schiavi neri, deportati dall'Africa dal 1500 al 1865, si incontrarono con gli europei giunti a colonizzare le Americhe, e dall'incrocio di un popolo considerato istintivo (gli africani) e dall'idealismo occidentale nato dalla Grecia classica e dal mondo germanico fiorì una nuova forma culturale basata sulla creatività istintività conviviale e sull'improvvisazione; vocale e strumentale. Nel sud degli Stati Uniti gli schiavi neri si mantennero legati alla loro musica e innanzitutto al canto; gli strumenti musicali portati dall'Africa, in particolare i tamburi, furono infatti confiscati in quanto i bianchi credevano che fossero usati per comunicare e per incitarsi alla ribellione. La tradizione musicale africana era collegata ad avvenimenti della vita quotidiana agricola e pastorale e manifestazioni guerresche.
La tradizione europea fornì l'impulso per attingere da altre forme musicali: la musica classica, i canti religiosi, le canzoni folcloristiche, le musiche da ballo, le marce, le opere liriche, e infine gli strumenti musicali dal pianoforte agli strumenti a fiato. Tra le musiche sacre mutuate, un esempio è Oh Tannenbaüm, successivamente adattato a marcia e suonato in stile jazz con il titolo di
Maryland, My Maryland.
I negro spirituals nacquero dalle tradizioni religiose formatesi durante la schiavitù. La musica era corale, profondamente carica di emozione e spesso malinconica, di struttura poliritmica. I testi sono quasi sempre di argomento religioso.

giovedì 22 marzo 2007

Gli affreschi degli oratori rupestri di Assoro


L'argomento degli affreschi rupestri in territorio di Enna è stato da sempre motivo di interesse scientifico ed il saggio del Prof. Carmelo Martire va in direzione della valorizzazione di questo importante patrimonio d'arti figurative.

Il tetto ligneo della Basilica di San Leone - Assoro


E' una pubblicazione plurilingue in italiano, francese, inglese e tedesco
realizzata dall'Archeoclub d'Italia e il Comune di Assoro. Il testo e la ricerca sono stati curati dal Prof. Carmelo Martire.

mercoledì 21 marzo 2007

Biblioteca delle tradizioni popolari nel Mediterraneo


Nuove pagine web del Dott. Claudio Paterna che vuole ridare vita alla Biblioteca delle Tradizioni Popolari, fondata da Giuseppe Pitrè nel 1870, e mettere in evidenza i rapporti culturali tra occidente e i paesi arabo-semitici. Ampliando all'area del Mediterraneo, anziché alla sola regione siciliana, accorpando quanto di vivo e attuale discende dall'esperienza della Biblioteca arabo-sicula di Michele Amari (1880). Non resta che visitare www.etnomediterranea.org

domenica 18 marzo 2007

sabato 17 marzo 2007

La Vespa va...in mostra


Il 1 7 marzo 2007 al Circolo Operai di Leonforte, ore 16,00, si inaugura una mostra di fotografie e Vespe. La mostra sarà chiusa il 18/3/2007 alle ore 20,00.

venerdì 16 marzo 2007

Blog

Il termine blog è la contrazione di web log, ovvero "traccia su rete". I blog sono parole scritte lasciando libero sfogo alla creatività utilizzando il più etereo dei supporti: Internet. Il fenomeno si è diffuso in Italia a partire dal 2001 diventando la forma di comunicazione sul web più gettonata del terzo millennio.

mercoledì 14 marzo 2007

martedì 13 marzo 2007

Festa di San Giuseppe a Leonforte


La Festa di San Giuseppe arriva puntuale ogni anno in concomitanza con l'equinozio di primavera. Rituale che affonda le sue radici nelle civiltà agrarie. Ciclo annuale della morte e della rinascita della natura. La festa si celebra ancora in molti centri della provincia di Enna e in modo particolare a Leonforte. Infatti, a Leonforte, il primo venerdì del mese di marzo iniziano i rituali preparativi per le tavolate di San Giuseppe "artara". Una grazia ricevuta, un voto personale porta alla realizzazione della tavolata e per questo motivo si coinvolge l'intero quartiere dovè ubicato "l'artara". Ancora oggi, come un tempo, alcuni iniziano i preparativi con una questua per convolgere questa volta l'intero paese. Questo strumento era riconosciuto da tutti, il diritto alla sopravvivenza sempre valido a rafforzare i vincoli di solidarietà.La grandezza della tavolata varia seconda il voto promesso generalmente è il multiplo di tre. Artara di tri santi, di sei, di novi...


Fervono i preparativi con l'aiuto dei parenti, degli amici e soprattutto dei vicini. Gli uomini, nelle giornate precedenti, si dedicano alla raccolta dei finocchietti selvatici, dei cardi anch'essi selvatici e poi assieme alle donne alla pulitura ed infine alla bollitura . Le donne, durante la preparazione dei cibi, intonano canti e il rosario. La preparazione del pane, un tempo, veniva preparato tutto a mano, ma oggi si preparano solamente le "coddure". Il numero di queste forme di pane variano a secondo il numero dei santi che il giorno di San Giuseppe faranno il pranzo che simboleggia l'ultima cena. Quindi una per ogni santo, la più bella e la più grande per Gesù; ogni "cuddura" riporta simboli vari come la tenaglia, i chiodi, il martello che alludono alla Crocifissione. Il 18 marzo, in mattinata, gli ultimi ritocchi con la disposizione dei cibi e del pane. Invece nel primo pomeriggio della stessa giornata tutti i si recano a visitare le tavolate recitando le "raziunedde". I più anziani, nelle vicinanze della tavolata, intonano "u lamientu".