ADNKRONOS

martedì 30 dicembre 2008

Ospedale di Leonforte

COLLEGIO DISTRETTUALE DEI PROCURATORI DEI CITTADINI


Presidente del Governo Regionale
Assessore Regionale alla Sanità
Presidente Ars
Presidente Commissione Sanità ARS
Manager Asl 4
Manager A. O. Umberto I
Sindaci e consigli Comunali cointeressati
Comitato Pro Opsedale F.B.C.
Sedi




Oggetto: Ospedale di Leonforte


Come associazione per la tutela dei diritti intendiamo protestare contro la logorante sequela di annunzi balzani e smentite ambigue dell’Assessorato alla Sanità della Regione Sicilia che, dopo un’ultra decennale dispendiosa gestione politico-clientelare del sistema sanitario, trovandosi costretto ad imbastire un piano di “rientro” delle spese, programma di intaccare quasi esclusivamente i servizi per i cittadini, tramite provvedimenti ragionieristici di tagli e riconversioni.

Non può non suscitare rabbia che in Provincia di Enna, dove si prefigura già un’enorme disparità con altre Province, svilendo l’opportunità di progettare la necessaria riorganizzazione dell’asfittica medicina territoriale, tutto s’incentra esclusivamente su una più o meno mascherata riduzione degli Ospedali FBC di Leonforte e Chiello di Piazza Armerina sostanzialmente a “capolinea” di autoambulanze per lo smistamento verso gli Ospedali operativi di Enna e Nicosia.

Offende l’artificiosa motivazione che di tale progetto danno i D.G. Judica e Maniaci, perché, mentre essi sostengono che oggi è impensabile il mantenimento di reparti simili, inutili e costosi doppioni, per cui nel piano SOIEN si assegna alla nuova ed ampia struttura dell’Ospedale di Leonforte “solo” la funzione di polo provinciale di riabilitazione, contemporaneamente si stanno spendendo circa sette milioni di euro per costruire un “nuovo” centro di riabilitazione a Pollicarini di Pergusa.

Al Governo Regionale e ai due Manager evidentemente interessano ben altre cose … e, al di fuori “ormai” dai proclami elettorali, si snobbano le vibrate proteste dei Sindaci e dei Cittadini.

È incomprensibile come, in una visione che dovrebbe essere a 360 gradi, un Governo Regionale non valuti pesi e contrappesi di simili proposte e sottovaluti sia i danni in termini di salute e sia i costi che la comunità dovrà sostenere per gli ineluttabili spostamenti di popolazione, l’ovvio aumento del tasso di disoccupazione, l’azzeramento dei guadagni legati ai servizi indotti, ecc.

Come non si valutano le giornate di lavoro che si perderanno a causa della lontananza dai reparti di assistenza e di natalità ed il conseguente costo di benzina, non solo per il danno economico all’utente, ma anche nel computo delle uscite valutarie per l’importazione di petrolio?

Come non si vagliano i pericoli delle strade della nostra Provincia quanto mai lunghe, tortuose e sconnesse perché soggette ai dissesti idrogeologici frequenti dopo gli acquazzoni?

Riguardo, poi, al nosocomio di Leonforte, il Governo Lombardo e l’ARS, prima di fare scelte irreversibili, dovrebbero ponderare con grand’attenzione anche che l’Ospedale F.B.C., essendo ubicato in zona non soggetta ad eventi sismici, è logisticamente il più idoneo ad essere raggiunto da ogni dove in caso di malaugurate evenienze calamitose e che, quindi, va reso idoneo a tale utilizzo.

In proposito, nell’anno 1966, in uno studio presentato dal professor G. D’Alessandro dell’Università di Palermo e redatto dai funzionari dell’Assessorato alla Sanità regionale S. D’Agostino e A. Messina, si legge che Leonforte << topograficamente costituisce la zona più idonea della Provincia per l’impianto di un nuovo Ospedale>>.

È documentato che quest’importanza logistica era apparsa quanto mai evidente anche allo Stato Maggiore dell’Esercito Italiano che, nel 1940, iniziò proprio a Leonforte la realizzazione di un mega Ospedale da campo che non fu portato a termine solo per il precipitare degli eventi bellici.

Altra cosa da non sottovalutare è la documentazione attestante che alla fine degli anni ‘70 all’Ospedale di Leonforte fu assegnato il Reparto di Ostetricia in conseguenza del fatto che statisticamente si rilevavano troppe morti per distacchi intempestivi di placenta, qualcuna per placenta previa e diversi casi di lesioni cerebrali per i ritardi nell’effettuazione di tagli cesarei, essendo, allora come ora, i reparti di Nicosia ed Enna troppo distanti per la pressanza di alcune prestazioni e in certe condizioni atmosferiche addirittura irraggiungibili.

Nel piano SOIEN dei due Manager si ritorna a Nicosia ed Enna come unici reparti di Emergenza e di Ostetricia, assumendosi la responsabilità di ricacciare i cittadini di Leonforte, Assoro, Nissoria, Agira e Regalbuto verso quell’incubo tanto funesto e avendo l’impudenza di affermare pubblicamente che statisticamente l’evenienza di qualche morto è da contemplare!

Ma anche l’evenienza di qualche spastico per i ritardi legati alla distanza dell’Ospedale che può assistere chirurgicamente la madre?

E, stante che il risparmio è la molla di tutta questa manovra, bisogna che qualcuno si chieda quanto costa alla società un cerebroleso!?!

Come Procuratori dei Cittadini di Cittadinanzattiva del bacino d’utenza del nosocomio di Leonforte, chiediamo che, “prima” che s’inizi una qualsivoglia dismissione o rimodulazione dell’Ospedale, sia rispettato il “diritto” delle comunità di ricevere delle risposte chiare e inequivocabili ai loro “perché” sui diritti negati e a vedere preventivamente realizzato e non solo ipotizzato quello sbandierato riordino del sistema sanitario territoriale che dovrà rendere più efficienti i vari servizi.

Ci piace far nostro il severo monito dell’indimenticato papa Giovanni Paolo II alla Nazioni Unite:

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Leonforte 28 dicembre 2008


Il Procuratore per la sicurezza dei servizi Il Procuratore per la tutela dei beni comuni

prof. Giovanna Maria dott. Francesco Buscemi