ADNKRONOS

venerdì 22 ottobre 2010

Feste di Novembre

In Sicilia c'e' l'usanza di preparare doni e dolci per i bambini, ai quali viene detto che sono regali portati dai parenti trapassati. I genitori infatti raccontano ai figli che se durante l'anno sono stati buoni e hanno recitato le preghiere per le anime dei defunti, i "morti" porteranno loro dei doni. Dolci Tradizionali
In Sicilia troviamo la mani, un pane ad anello modellato a forma di unico braccio che unisce due mani, e il pane dei morti, un pane di forma antropomorfa che originariamente si suppone fosse un'offerta alimentare alle anime dei parenti morti

Le strenne

In Sicilia, le anime dei morti, il 2 novembre, recano i doni ai bimbi, doni che vengono appunto chiamati "cose dei morti".
 Per ottenerli, i bimbi recitano questa preghiera:
"Armi santi, armi santi (= anime sante)
Io sugnu unu e vuatri siti tanti: ( = io sono uno e Voi siete tante)
Mentri sugnu 'ntra stu munnu di guai
Cosi di morti mittiminni assai"


cose dei morti, cioè regali, mettetemene assai; s'intende nella scarpetta o nel cestello che i bimbi lasciano la sera appesa alla finestra o a capo del letto.
E i morti scendono a schiere bianche e spettrali, entrano in chiesa, assistono alla prima messa, poi si dirigono alle loro case a ritrovare i loro cari. L'ingenua fantasia del popolo li vede.
A Palermo una antica tradizione, legata alla festa dei morti, voleva che i genitori regalavano ai bambini dolci e giocattoli, dicendo loro che erano stati portati in dono dalle anime dei parenti defunti. Di solito per i maschietti si usava donare armi giocattolo, alle bimbe: bambole, passeggini, assi da stiro, fornelli. I più facoltosi regalavano tricicli e biciclette fiammanti. Al mattino si trovava il regalo nascosto in un punto insolito della casa, nella notte tra l'1 e il 2 novembre. La sera prima si nascondeva la grattugia perché si pensava che i defunti, a chi si fosse comportato male, sarebbero andati  a grattare i piedi! 
  La festa ha un origine e un significato che si collegano al banchetto funebre, di cui si ha ancora un ricordo nel "consulu siciliano" , il pranzo che i vicini di casa offrivano ai parenti, dopo che il defunto era stato tumulato.
  Celebri tra questi dolci sono quelli a forma umana, quali "i pupi ri zuccaru" detta Pupaccena: una statuetta cava fatta di zucchero indurita e dipinta con colori leggeri con figure tradizionali (Paladini, ballerini ed altri personaggi del mondo infantile) o di pasta di miele o i biscotti detti "ossa ri muortu" o “u pupu cu l’ovu”.
 Tipici sono la tradizionale "muffulietta", un tipo particolare di pane (spugnoso e morbido) con poca mollica che si "conza" (si prepara) con OLIO, ACCIUGA, ORIGANO, SALE E PEPE con la variante del POMODORO fresco.  I frutti di martorana, fatti con pasta di mandorle e poi dipinti, sono spesso vere opere d'arte per la straordinaria somiglianza a quelli veri: nespole, castagne, pesche, fichidindia, arance e tanti altri che riempiono, associati al "misto" (u ruci mmiscu): il dolce misto fatto da rimasugli di biscotti impastati una seconda volta, bianco per la velatura di zucchero e marrone per la presenza di cacao; U CANNISTRU, con frutta secca, fichi secchi e datteri e che riempie la base , la martorana e i biscotti, 'a MURTIDDA e il tutto sormontato dalla Pupaccena. Per renderlo più scintillante bastava aggiungere dei cioccolattini con carta stagnola e filamenti di carta di diversi colori. a Palermo si svolge La Fiera dei Morti: bancarelle offrono ai vari visitatori nonché ai genitori l'opportunità di potere acquistare giocattoli, vestiario, dolciumi di ogni genere per preparare il tradizionale "Cannistru".
A Cianciana (Sicilia) escono dal Convento di S. Antonio de' Riformati; attraversano la piazza e arrivano al Calvario: quivi, fatta una loro preghiera al Crocefisso, scendono per la via del Carmelo.
E' nel passaggio appunto che lasciano i loro regali ai fanciulli buoni.
Nel viaggio seguono questo ordine: vanno prima coloro che morirono di morte naturale, poi i giustiziati, poi i disgraziati, cioè i morti per disgrazia loro incolta, i morti "di subito", cioè repentinamente, e via di questo passo.


giovedì 14 ottobre 2010

Nuova Compagnia teatrale il Canovaccio



Premi e riconoscimenti alla Nuova Compagnia Teatrale il Canovaccio di Leonforte al Festival Nazionale del teatro amatoriale.

È appena calato il sipario sulla 23 edizione del Festival Nazionale del Teatro Amatoriale che si è tenuto quest’anno a Siracusa dal 7 al 10 Ottobre. Quasi 50 le compagnie teatrali  che da tutta Italia hanno partecipato  alla riuscita di questa edizione e tra queste anche la Nuova Compagnia Teatrale “il canovaccio” di Leonforte che ha partecipato con lo spettacolo “Anime di Carta” – sensazioni teatrali dai quadri del pittore garibaldino Filippo Liardo, un testo scritto interamente dalla Compagnia con l’intento di omaggiare il pittore per mezzo di sensazioni teatrali ispirati da alcune delle sue opere. Senza l’obiettivo di voler raccontare la vita, sulla scena rivivono i personaggi dei quadri dell’artista proposti nei momenti in cui (probabilmente) la loro anima venne catturata. Dopo Stresa è stata Siracusa ad apprestarsi a diventare per quattro giorni la capitale del Teatro Amatoriale. Oltre cinquecento attori delle compagnie teatrali di tutta Italia, aderenti alla Fita, la Federazione Italiana Teatro Amatori, hanno raggiunto la Città del Teatro Classico per l’annuale appuntamento.
Quattro  giorni ricchi di eventi: spettacoli teatrali e musicali, incontri a tema, mostre di costumi, locandine, foto di scena, vetrina dei copioni di autori Fita, stages, accademia del teatro italiano e laboratorio Fita-Sicilia. Il Venerdì la Nuova Compagnia Teatrale “il canovaccio” si è esibita davanti una platea di 500 persone con una riduzione dello spettacolo “Ancilla Domini” all’interno dello spazio Atti…mi di teatro riscuotendo notevole apprezzamento del pubblico presente.
Sabato alla serata finale presentata da Salvo Bottaro, durante la quale sono stati assegnati i prestigiosi premi Fitalia, la Nuova Compagnia Teatrale “il canovaccio” di Leonforte è riuscita a portarsi a casa il premio miglior costume di scena ed ottenere due segnalazioni molto importanti, quella per Sonia Inveninato come migliore attrice protagonista e quella per la Compagnia come migliore spettacolo dell’anno con lo spettacolo in concorso “Anime di Carta”, Premi assegnati da una giuria tecnica formata da veri professionisti del mondo dello spettacolo: Miko Magistro, Giovanni Argante, Aldo Formosa e Debora Lentini, testimonials del teatro siciliano. Notevoli riconoscimenti dunque per questa “giovane” compagnia che tra qualche mese compie 10 anni di attività a dimostrazione che anche i giovani possono trovare spazio solo per il semplice fatto di credere e amare ciò che si fa. Un plauso quindi alla Nuova Compagnia Teatrale “il canovaccio” per gli alti riconoscimenti ricevuti.

giovedì 7 ottobre 2010

La monnezza a noi

Ancora una volta la provincia di Enna è all'attenzione dell'opinione pubblica. Ancora una volta non per fatti positivi, ma per l'apertura di una discarica. In effetti una grande discarica in provincia di Enna mancava e per non farci mancare hanno deciso di costrurne una  in una zona dove viene coltivato il grano. La zona che era ed è una delle zone agricole siciliane rinomate per questo. Adesso, oltre i rifiuti tossici presenti presso la miniera di Pasquasia almeno così  pare, abbiamo la nostra bella disarica.