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sabato 14 aprile 2012

Tenere pulita la nostra città

Passeggiando per le vie della nostra cittadina, Leonforte,  è possibile notare quanto sono sporche. E' possibile notare che oltre a tantissime cartacce i mozziconi di sigaretta sono tra i componenti principali di  tale sporcizia. E' notizia di questi giorni che tanti sindaci hanno iniziato ed ingaggiato una lotta alla "cicca selvaggia". Infatti da Nord a Sud sempre più comuni inaspriscono multe e controlli severi per arginare l'inquinamento da mozzicone. Si stima che siano 72 miliardi di mozziconi che in Italia finiscono terra, nelle spiagge e nel mare nell'arco di un anno. Messe su grande bilancia peserebbero circa 21.600 tonnellate pari ad una corazzata. Messe in fila una accanto all'altra, coprirebbero 5 volte la distanza dalla terra alla luna. 
Tanto per dare l'idea. Qualche tempo fa nella nostra città furono sistemati posaceneri qualcuno utilizzava, ma adesso sono scomparsi. Sembra chiaro ed evidente che solamente la sistemazione di portaceneri non risolve il problema della sporcizia, ma sicuramente riesce far diminuire il fenomeno. Bisognerebbe educare in nostri figli fin da bambini che per terra non bisogna buttare nulla, magari facendo dei progetti a scuola per sensibilizzare  sin da piccoli che tenere pulito significa anche risparmiare sui costi della pulizia delle vie cittadine.  Alcuni sindaci hanno introdotto una sanzione per chi butta i mozziconi per terra. Tenere pulito è un dovere di tutti cittadini per evitare che la nostra città diventi un posacenere e pattumiera a cielo aperto.

Infine i filtri delle sigarette ci impiegano 5 anni per diventare biodegrabili, 1 anno in acqua


Le sostanze tossiche contenute nelle cicche:


Nicotina:  se ne disperdono 324 tonnellate all'anno


Composti organici volatili: benzene, formaldeide, acetone e toulene


Acetato di cellulosa: si trova nel filtro e non è biodegradabile


Polonio 210: elemento radioattivo e cangerogeno


Gas tossici: acido cianidrico e ammoniaca


Catrame e condensato: il primo contiene sostanze cagerogene


Fonte: ENEA - AUSL di Bologna