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domenica 23 marzo 2008

Emilio Speciale

Conosco Emilio Speciale da quando è nato, ho udito i suoi primi strilli alla vita quel caldo pomeriggio del 18 settembre del 1954 , abitavamo, infatti, nello stesso povero stabile di via Capra 107 proprio sopra la chiesetta del S.S. Salvatore, di fronte al
giardino dei mughetti” dove oggi sorge il liceo Classico di Leonforte.
Ho visto i suoi primi incerti passi, poi il suo gioioso scorazzare per le vigne del “cavaliere ”, eden verde della sua fanciullezza. Quindi, scolaro, l’ ho visto leggere i fumetti di Tex Willer ( li legge ancora e li colleziona con passione) , poi , per le vicende che la vita ci impone, l’ ho perso di vista, anche se di tanto in tanto mi giungevano gli echi dei suoi successi scolastici , discreta cassa di risonanza era suo padre Carlo, mancato a questa vita di recente lasciando grande rimpianto per la sua signorilità. Erano notizie che apprendevo con piacere perché quello spilungone dalla folta chioma con gli occhiali a goccia affumicati mi era simpatico e già per lui, nei miei frequenti voli di fantasia, prefiguravo un futuro di “rinisciutu”.
Al liceo Classico “Vaccalluzzo” , dai suoi insegnanti, era stimato quale allievo modello per il suo spiccato senso critico, per i suoi giudizi taglienti, per le sue considerazioni sempre illuminanti.
Tutt’oggi Emilio Speciale è considerato uno dei suoi allievi migliori , citato ad esempio tra coloro che danno lustro alla scuola nel mondo. Sull’Almanacco pubblicato in occasione del cinquantesimo anniversario del Liceo, su di lui la professoressa Piera Lo Iacono, fra l’altro, scrive con ironia “…il selenico Emilio Speciale che mi dedicò struggenti, romanticissimi versi d’amore..” ricordandolo con simpatia dopo più di trent’ anni.
In questa scuola, vera fucina di intelligenze, maturò il suo amore per gli studi e per il teatro, notevole fu il suo impegno quale aiuto-regista nelle commedie che il prof. Giuseppe Nigrelli curava con problematico entusiasmo nei saggi scolastici di fine anno.
Conseguito il Diploma maturità classica (1973), per proseguire gli studi scelse di iscriversi al DAMS ( discipline delle arti, della musica e dello spettacolo) di Bologna, la scelta di questo tipo di studi nasce dall’esigenza di conoscere discipline poco tradizionali con codici espressivi nuovi liberati da quelle incrostazioni culturali che difficilmente fanno valicare i confini dell’ovvio e dello stantio.
I cinque anni di frequenza del DAMS per Emilio sono alquanto formativi, anche grazie agli insegnamenti del suo maestro Umberto Eco, direttore del Dipartimento di Scienze della Comunicazione.
A Bologna ha anche l’opportunità di frequentare ricchissime biblioteche e librerie, arricchisce ancor più le sue conoscenze e incrementa l’amore per i libri. A Bologna, sua città d’elezione, vive bene, intreccia molte amicizie importanti, crea l’humus vitale per la sua crescita di studioso.
Durante il periodo universitario lavora il qualità di Tutor e assistente all’insegnamento nel Dipartimento di Scienze della Comunicazione.
Si laureò col massimo dei voti nel 1979 discutendo la tesi ”La teoria della metafora in E. Tesauro” con Umberto Eco il quale da questa esperienza colse l’occasione di scrivere il celebrato saggio “Come si scrive una tesi di laurea”.
Dopo la laurea parte in quinta ( anche se non ha la patente di guida) alla ricerca di un lavoro confacente al suo percorso scolastico, anche se il suo desiderio più grande è quello di continuare i suoi studi negli Stati Uniti d’ America per intraprendere la carriera universitaria ai massimi livelli.
In attesa di qualche risposta positiva alle varie domande, insieme ad altri inoccupati laureati costituisce una cooperativa di ricerca nel campo delle telecomunicazioni, ma l’iniziativa non ebbe buon fine.
Nel 1981 gli viene assegnata una borsa di studio presso l’Yale University di New Haven nel dipartimento di Italiano diretto dal prof. Paolo Valesio. Qui intraprende studi impegnativi su Autori poco conosciuti come Stefano Guazzo, approfondisce i suoi studi con l’ausilio della biblioteca Sterling di Yale, una biblioteca a misura d’uomo con ottomila volumi.
A New Haven fa anche esperienza d’insegnante d’Italiano e fa le prime esperienze per l’uso del computer in letteratura, in seguito ne trarrà uno studio importantissimo in cui dimostra l’utilità e quasi la necessità di tale ausilio negli studi letterari, a tal proposito da qualche anno ha creato una rete telematica, dove si costituiscono dei gruppi di discussione elettronica in lingua , cultura e letteratura italiana.
Alla Yale University consegue il PhD con una tesi di apprendimento su Stefano Guazzo con il prof. Paolo Valesio (1988).
Nei cinque anni che studia presso il Dipartimento d’Italiano di Yale conosce e collabora con maestri come Paolo Valesio e Giuseppe Mazzotta che hanno avuto una grande influenza sulla sua metodologia di studio e di ricerca.
Nel 1985 ( pur continuando a lavorare sulla tesi per conseguire il PhD.) si trasferisce all’Università di Chicago in qualità di assistente professore di lettere italiane che gli dà la possibilità di tenere corsi e seminari su Giacomo Leopardi, su Giovanni Pascoli, su Ugo Foscolo, sull’Illuminismo, sulla letteratura Barocca, ecc.
All’Università di Chicago conosce il prof. Paolo Cherchi, la professoressa Rebecca West e la professoressa Elissa Weaver che lo incoraggiano con la loro grande cultura e dottrina ad approfondire i suoi studi su Leopardi e sul Barocco letterario.
Nel 1993 si trasferisce presso l’Eidegenossiche Techische Hochschule,Zurigo in qualità di Ricercatore di letteratura italiana , dove si immerge sull’estetica e poesia di Giacomo Leopardi, studi e ricerche che porta avanti a Roma e a Detroit.
Notevoli e molti sono gli studi che ha portato avanti Emilio Speciale, e tante sono le iniziative culturali che contraddistinguono il suo percorso culturale, è il titolare di una Casa editrice (la Insula), è il redattore di una Rivista di poesia ( Novilunio), è poeta egli stesso provando “ nel mettere insieme delle parole, nel comporre testi un vero piacere inebriante, come respirare aria di montagna, ed anche una severa responsabilità verso la realtà che ci circonda e ci tormenta.”
Ha pubblicato libri di poesie (Un grido e poi, Seledizioni, 1975; Improvvisi mutamenti – Leonforte 1977; I segni ritrovati Roma, Albatros 1980; Tre Poesie, in Antologia di poeti leonfortesi 1986; Paesaggi purpurei di un luogo senza confini Chicago Insulsa 1987 ), di critica letteraria ( Giacomo Leopardi : estetica e poesia; Giovan Battista Spada il giardino degli epiteti,traslati et aggiunti ), articoli vari, che fanno parte di enciclopedie, di riviste letterarie, in riviste specializzate, in dizionari, in C D alcuni di questi articoli sono scritti in collaborazione con sua moglie professoressa Tatiana Crivelli. Tra questi studi particolare mi piace citare uno suo saggio pubblicato sulla rivista Zeta diretta da Francesco Campione, un altro nostro compaesano illustre, si intitola “Dialogo di Giacomo Leopardi con un suo lettore”, perché la sua lettura riempie l’anima e colora la vita.
Molto accurate e numerose sono le recensioni di libri di poesia, di critica letteraria , di storia. Innumerevoli sono le sue conferenze tenute nelle più prestigiose università americane ( Columbia University, New York, University of Virginia, Loyola University, Chicago, Universty of North Carolina at Chapel Hill, University Arizona,) , in Italia ( Università di Bologna, ) in Svizzera ( Politecnico di Zurigo), in Sicilia ( Leonforte, Agira).
E’ membro di varie accademie e associazioni culturali come il Centro di Studi Rinascimentali di Ferrara ,il Centro Studi Leopardiani di Recanati , l’American Association of Italian Studies. Recentemente è stato eletto presidente della Società Dante Alighieri di Zurigo.
Emilio Speciale ha avuto il modo di parte della giuria del Premio letterario di Leonforte in varie edizioni, però ha deciso di non farne parte perché evidentemente non ne condivide più le modalità di svolgimento.
Nel 1991 ha dato vita ad una rivista della poesia italiana: “ Novilunio ”, rivista di cultura poetica, punto d’incontro fra gli accademici e i poeti, il saggio meditato e la poesia fresca.
Molto particolare è il rapporto di Emilio Speciale con Leonforte, lo ama ma lo fa arrabbiare pure, non sopporta il suo ambiente sociale e culturale alquanto restio alle novità. Lo considera piuttosto triste, banale e abulico. Però ha cercato di cambiare tale situazione, nel tempo si è reso promotore di iniziative culturali, ha dato il suo contributo d’idee per il premio letterario e ha cercando di valorizzare, tramite la sua casa editrice ,qualche autore leonfortese. Emilio Speciale è una risorsa per la nostra piccola realtà, le sue discrete critiche sono fatte a fin di bene e con amore, un amore non sempre ricambiato.

Enzo Barbera

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