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lunedì 8 ottobre 2012
I costi della politica della Provincia Regionale di Enna
I costi della politica. Spesi 70mila euro per le commissioni estive;
per il 2012 circa 573mila euro a 25 consiglieri Consiglio Ap: in 3 anni
1,7 mln.
Settantamila euro per le sole commissioni consiliari e le sedute di
consesso civico durante il periodo estivo (giugno - luglio - agosto
2012). A questi si aggiungono i costi per le missioni, i rimborsi ai
datori di lavoro e le spese di viaggio, come se a un qualunque
lavoratore l'azienda o l'ente pubblico pagasse la benzina. Per il 2012,
la Provincia regionale di Enna, secondo delle proiezioni, prevede che
dovrà sborsare per i 25 consiglieri circa 573 mila euro (c'è compreso il
vitalizio per il presidente del Consiglio, 1.147 euro lorde mensili, ma
non partecipa alle Commissioni). Nel 2011 l'Ente ha erogato 631mila
euro, di cui 121 ai datori di lavoro di sei consiglieri. E poi ci sono
le spese-viaggio, ovvero i soldi per la benzina che vengono rimborsati
ai rappresentanti provinciali del popolo (esclusi i residenti nel
capoluogo). Nel triennio che va dal 2009 al 2011, per spese carburanti,
la Provincia ha versato 196mila euro. Ci sono dei dati da sottolineare.
Sempre dal 2009 al 2011 le voci che riguardano i gettoni/indennità
(comprendono commissioni e sedute consiliari) e i rimborsi benzina sono
aumentati rispettivamente del 72,9 e del 61,7%. Quasi immutata la
voce missioni: da 45mila euro del 2009 si è scesi a 42mila euro dello
scorso anno, mentre è aumentata del 10% la spesa per i datori di lavoro.
Sommando tutte e quattro le voci (missioni, rimborsi ai datori di
lavoro, spese viaggio e commissioni), l'Ente Provincia, che si occupa di
un territorio, la cui popolazione è inferiore a un quartiere di una
città come Roma, ha sborsato per i soli consiglieri, dal 2009 al 2011,
un milione e 700mila euro, di cui quasi un milione di euro per le sole
Commissioni e le sedute di consiglio (tre al mese, mediamente). E per i
primi otto mesi del 2012, commissioni e sedute consiliari hanno già
raggiunto la cifra di 230 mila euro. Un consiglio provinciale definito
da qualche ennese "eroico" se si pensa che nell'agosto scorso, quando le
temperature sfioravano quasi ogni giorno i 40 gradi e gli ennesi
preferivano andare al mare o in montagna, gran parte dei rappresentanti
del popolo, stando ai dati pubblicati sul sito ufficiale della
provincia, hanno preferito svolgere il loro mandato in maniera quasi
costante. Massimo Greco, presidente del Consiglio provinciale, dice:
«Esistono due livelli di controllo: il primo attribuito alla Presidenza
del Consiglio, il secondo viene esercitato dal dirigente del settore
competente chiamato ad esercitare una funzione di vigilanza e di
controllo delle procedure prima di liquidare gli emolumenti. Riguarda il
primo livello, ho trasmesso due circolari alle commissioni consiliari
invitandole a riunirsi solamente per dibattere su argomenti coerenti con
le materie assegnate dal regolamento del consiglio. A oggi, dal
dirigente del settore non mi è pervenuta alcuna segnalazione di
irregolarità. Devo quindi presumere - conclude Greco- che i colleghi
hanno fatto un uso corretto delle loro prerogative istituzionali». Giusto
è che la legge metta il rappresentante del popolo nelle condizioni di
esercitare il mandato elettorale, ma una riflessione, parlando di soldi
pubblici, va fatta. Era veramente necessario riunirsi, soprattutto nel
periodo estivo, mediamente 15 volte al mese al costo di 65 euro lorde a
seduta per ogni consigliere? In una società dove la classe media non
riesce ad arrivare a fine mese, dove gli operai vengono licenziati, è
giusto che i nostri rappresentanti politici debbano continuare ad avere
tutti questi benefit? Giustissime oseremo dire allora le parole
pronunciate l'altro ieri ad Assisi dal Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, il quale parlando anche della classe politica, ha
detto: "Va ritrovato il senso civile, serve uno scatto morale".
Francesco Librizzi
Già pubblicato sulla cronaca di Enna del giornale "La Sicilia del 07/10/2012"
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