ADNKRONOS

martedì 19 agosto 2008

IL BATTIMENTO DI AIDONE COME BENE IMMATERIALE

Una festa millenaria che rievoca lo scontro fra Arabi e Normanni

di Claudio Paterna

Anche Aidone si propone per l’inserimento nel “Registro delle eredità immateriali”, lista d’eccellenza istituita nel 2005 dall’assessorato regionale Beni Culturali per avviare alla tutela e valorizzazione le tradizioni culturali locali di cui rimangono soprattutto le espressioni orali e rituali. La proposta, riguardante la millenaria festa di San Lorenzo e la cerimonia di vigilia chiamata “il battimento”, è stata avanzata alla Soprintendenza di Enna che ha già provveduto a inviare la proposta all’assessorato nell’ambito dello specifico “Libro delle celebrazioni”.
Se c’è infatti chi crede che la vigilia di San Lorenzo sia presagio di grandi eventi nel calendario magico-rituale, per gli aidonesi è lo scenario metastorico diun combattimento in abiti medievali tra cristiani e saraceni: le due “fazioni” si danno appuntamento sotto il castello di Adelasia di Monferrato e iniziano un singolare torneo d’arme, il “Battment”, nell’idioma gallo-italico parlato ad Aidone. L’evento vuole rievocare lo scontro tra normanni e arabi durante la turbolenta fase di riconquista cristiana dell’Isola nell’XI secolo. La singolarità della cerimonia, oltre la coincidenza del Santo, ha il significato di “pacificazione”, significato esplicito che volle dargli qualche anno dopo il fatto d’arme, Guglielmo il Normanno, anziché rievocare il trionfo del nonno Ruggero I sui “pagani”, nella località detta Passo dei Giudei.
A differenza delle celebrazioni guerresche di Scicli, Casteltermini, Chiaramente Gulfi e Noto, la rievocazione promossa dal normanno (cui la storiografia ufficiale appioppò il soprannome di “Malo” per le sue non dissimulate simpatie per la minoranza musulmana), volle celebrare con torneo, tra nobili cavalieri, la pacificazione tra i cristiani di provenienza “lombardo-padana” e i musulmani già abitatori di quei luoghi, oggetto di persecuzioni da parte dei nuovi arrivati. Oggi la rievocazione termina con la stipula di un trattato di pace dopo un simbolico combattimento con bastoni intagliati e spade simulate, espressione di una tradizione dell’intaglio cui andavano fieri i pastori del luogo.
Nel corso del tempo il torneo si arricchì di particolari suggestivi quali il tributo alla contessa Adelasia, ultima moglie di Ruggero I (oggi si svolge un concorso tra le più belle ragazze aidonesi per il titolo), il corteo storico dei cavalieri, la devozione alla Madonna delle Grazie, patrona delle messi e dei buoni raccolto, la coreografia di archi posti ad ogni crocevia, i teatrini con le storie dei paladini allestiti nelle piazze, la fiera agricola, le processioni religiose, i giocolieri, i mangiafuoco…
Non sappiamo quali pause abbia subito la tradizione anche se la rievocazione storica pare, si svolgesse ogni dieci anni, fino al 1890, anno in cui è documentata l’ultima rappresentazione in coincidenza con la festività della Madonna delle Grazie. Tuttavia è lo stesso Pitré ad ammettere che per la ricorrenza del santo patrono del fuoco, San Lorenzo, il martire fustigato sulla graticola, si svolgessero cerimonie in onore della protettrice del raccolto (circostanza confermata nel Dizionario dei Comuni siciliani del 1905).
La coincidenza degli eventi vuole tuttavia che nella vicina ValguarneraCaropepe che si è proposto per analogo inserimento nel Rei, (insieme a Enna e Barrafranca), nel giorno più corto dell’anno, il 13 dicembre, la festa di Santa Lucia, si svolga un tributo al fuoco con torce e falò come durante il “battment” in onore di San Lorenzo, quest’ultimo raffigurazione religiosa posteriore di Plutone/Hades secondo gli studiosi del sincretismo religioso. Come del resto parrebbe la Madonna delle Grazie una riproposizione del mito di Demetra.
Parliamo della festa di Aidone anche per la coincidenza con il più noto Palio dei Normanni di Piazza Armerina che si svolge il 15 agosto in occasione della ricorrenza della Madonna delle Vittorie. La rievocazione di Piazza Armerina è inserita in tutti programmi turistici della Regione, e il Palio è stato pure inserito tra le celebrazioni più importanti della Sicilia nel Registro <<>>.
Di Grazia si batte da anni per il riconoscimento del Battimento tra le grandi rievocazioni storiche. A lui e ad altri appassionati, si deve il ripristino della cerimonia storica nel 2005. In occasione del millenario della battaglia di Hasting in Inghilterra (1066) è stata richiesta dagli organizzatori della rievocazione una rappresentanza in armature dei “Normanni di Sicilia”, presenza documentata storicamente da truppe di Ruggero poste agli ordini di Guglielmo il conquistatore. Anche Aidone, in questo caso, come Piazza Armerina, Nicosia, Troina, Cerami, Nissoria nella sola provincia di Enna, ha da raccontare la imprese dei guerrieri normanni nell’Isola.
Ma non solo di imprese guerresche si tratta: i Normanni e i Lombardi (Paladini delle province di Piacenza e Vercelli), al loro seguito, hanno saldato legami antichi tra genti diverse, come le comunità greco-bizantine, arabe, berbere ed ebraiche sparse nel territorio di questa Sicilia centrale, al limite dei monti Erei, tra l’Est e l’Ovest, l’unica parte dell’Isola – come spiega Denis Mack Smith – che restò fedele alle proprie tradizioni religiose malgrado le numerose invasioni.Aidone oggi è un centro turistico di richiamo per la presenza degli scavi di Morgantina, della vicina villa romana del Casale, ma anche per la sua posizione alto-collinare, “balcone della Sicilia”. Da anni si attende la realizzazione del Parco archeologico, risorsa indifferibile del territorio che fa un tutt’uno con le riserve naturali, e pare che sia la volta buona col ritorno annunciato della “Venere” trafugata, ora al Paul Getty Museum di Malibù.

Già pubblicato su “La Repubblica” il 14 agosto 2008

Nessun commento: