ADNKRONOS

lunedì 8 dicembre 2008

Addio pizzo


Firma anche il tu il manifesto del cittadino/consumatore per la legalità e lo sviluppo.

LE RAGIONI DEL COMITATO ADDIOPIZZO E DEL CONSUMO CRITICO ANTIRACKET

Decalogo antiracket
le diceci regole fondamentali per affrontare preparati il racket dell'estorsioni

1. Non sottovalutare mai la prima telefonata, il primo segnale "strano", il primo passaggio dal engozio di persone sospette.

2. Mettiti subito in contatto con le forze dell'ordine, in questa fase un contatto con le forze di polizia può non richiedere la formale denuncia del presunto estortore né è detto che il passaggio successivo debba essere sempre e in ogni caso, la deposizione in tribunale.

3. Mettiti subito in contatto con i tuoi colleghi, non bisogna restare soli: Se ti è stato chiesto il pizzo, sicuramente è stato chiesto anche ad altri. Cerca l'associazione antiracket "Libero Futuro". Il tuo coraggio può non bastare, serve "l'intelligenza", quando si è tanti a denunciare nessuno può essere colpito dalla rappresaglia, si è tutti sicuri. Così è stato, in oltre dieci anni, con le associazioni antiracket.

4. Collabora senza riserve con le forze dell'ordine grazie anche all'appoggio dell'associazione. Chiedi che in questa fase ti si a garantito il necessario anonimato. Si possono attivare indagini per "incastrare" gli estortori, senza essere chiamati direttamente in causa: si possono trovare altre prove o imafiosi essere arrestati per altri reati.

5. Quando si presenta l'estortore cerca sempre di prendere tempo; non chiudere subito la trattativa con un si o un no. Cerca di trattare sull'importo che ti viene richiesto. Bisogna farli arrestare tutti. Non precipitare i tempi serve fare venire allo scoperto il maggior numero di persone coinvolte per non arrestare solo l'ultima del carro.

6. non fidarti dai falsi amici. Alle volte si presenta, dopo che hai ricevuto una minaccia o un danneggiamento, qualcuno per "mediare. Di solito è un altro imprenditore che già paga da molto tempo o è un amico vero solo degli estortori. Non vuole aiutarti, vuole solo aiutare la mafia convincendoti a cedere. Quando ti dice "che tanto pagano tutti", che in fondo si può trattare sull'importo del pizzo, "che lo Stato non è in grado di proteggere chi alvora" ed altro ancora, parla per conto della mafia.

7. Non cedere alla paura. Se vi è l'assoziazione, non sei più solo. Parlare con i tuo colleghi ti aiuta a essere più forte. L'estortore ti appare forte solo perchè tu sei impaurito e quindi debole. Quando subisci un'intimidazione, troca la forza per resistere nella solidarietà dei tuoi colleghi, Se cedi adesso, hai ceduto per sempre. Questo è il momemto più delicato, devi assumerti la responsabilità più impegnativa. Mi e poi mai bisogna pagare. Non ti conviene. La tua convenienza è nella denuncia. Potrai liberamente lavorare.

8. Se hai subito dei danni c'è la legge antiracket che ti risarcirsce. Non dimenticare che la domanda al fondo di solidarietà deve essere fatta entro 120 giorni dal danneggiamento. La legge ti risarcisce gli eventuali danni ai beni mobili ed immobili e anche il mancato guadagno.

9. Insieme all'associazione ricerc la solidarietà dell'intera comunità. Non dimenticare che è la solitudine e l'isolamento a esporre chi denuncia. La vera protezione alla tua persona è il sostegno dei cittadini, della società civile, dell'istituzioni. La lotta al racket non è solo per difendere la tua azienda, ma per difendere tutta la comunità. Non avere esitazioni nel contrastare possibili sottovalutazioni del fenomeno: spiega che è sempre meglio intervenire all'inizio quando è più facile contrastare il racket. Se si lascia tempo per radicarsi occorrono poi più sforzi.

10. Ora non sei più solo. Sarà molto difficile colpirti. Con l'assoziazione bisogna costituirsi parte civile nel processo penale. Con fiducia bisogna aspettare la sentenza di condanna.


FONTE: Associazione Addiopizzo.


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