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venerdì 4 dicembre 2009

A proposito del quarto centenario della fondazione di Leonforte

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA
FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN
PROGETTAZIONE E GESTIONE DEL TURISMO CULTURALE

MAURIZIO LI DESTRI
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I luoghi dei Branciforti
Un progetto di turismo culturale

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TESI DI LAUREA SPECIALISTICA
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Relatore:
Chiar.ma Prof.ssa Silvana Raffaele


ANNO ACCADEMICO 2007/2008
INDICE



INTRODUZIONE p. 3



I. LA FAMIGLIA p. 6
I. 1. Dalle origini alle ramificazioni in Sicilia
I. 2. Il ramo di Mazzarino
I. 3. Il ramo di Raccuia-Tavi
I. 4. Il ramo di Scordia
I. 5. L’albero genealogico


II. LE CITTÀ POSSEDUTE p. 26
II. 1. Mazzarino
II. 1.1. Urbanistica e principali architetture
II. 2. Butera
II. 3. Militello in Val di Catania
II. 3.1. Urbanistica e principali architetture
II. 4. Pietraperzia
II. 5. Barrafranca


III. LE NUOVE FONDAZIONI p. 46
III. 1. La colonizzazione interna
III. 2. Nicolò Placido Branciforti
e la fondazione di Leonforte
III. 2.1. Urbanistica e architetture
III. 2.2. Produzione e commercio
III. 2.3. Andamento demografico
III. 3. La fondazione di Scordia
III. 3.1. La “rifondazione” di Antonio Branciforti
III. 3.2. Il “cuore antico” di Scordia
III. 4. La fondazione di Niscemi
III. 4.1. L’espansione urbanistica
III. 5. La fine di Occhiolà
e la nascita di Grammichele



IV. ITINERARIO TURISTICO ATTRAVERSO p. 79
I LUOGHI DEI BRANCIFORTI
IV. 1. Leonforte
IV. 2. Pietraperzia
IV. 3. Barrafranca
IV. 4. Mazzarino
IV. 5. Butera
IV. 5.1. Il castello di Falconara
IV. 6. Niscemi
IV. 7. Grammichele
IV. 8. Militello in Val di Catania
IV. 9. Scordia

BIBLIOGRAFIA p. 128

APPENDICE p. 141
Cartografia degli itinerari turistici

INTRODUZIONE

Tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo giunsero in Sicilia, dalla lontana Piacenza, i fratelli Guglielmo e Stefano della nobile famiglia Branciforti. Pochi decenni dopo i loro discendenti acquisirono il feudo di Mazzarino e, a fine Trecento, estesero la loro signoria al vicino castello di Grassuliato. Successivamente, nel tardo XV secolo, al patrimonio feudale della famiglia si aggiunse il castello di Tavi ricevuto in dote da Belladama Alagona, moglie di Nicolò Melchiorre Branciforti. Dalla discendenza di quest’ultimo presero corpo due rami indipendenti della famiglia, quello di Mazzarino e quello di Raccuia-Tavi. Nel corso della seconda parte del XVI secolo gli esponenti del ramo principale, quello di Mazzarino, acquisirono numerosi titoli e il loro potere crebbe notevolmente grazie al controllo di diverse città feudali. In questo lasso di tempo furono acquisiti, attraverso oculate strategie matrimoniali, i feudi di Militello, Pietraperzia e Barrafranca, fino a quel momento posseduti dai Barresi. Importantissimo fu pure il conseguimento, nello stesso secolo, del titolo di principe di Butera che conferiva il diritto di occupare il primo posto nel braccio baronale del Parlamento del Regno.
Durante il XVII secolo alcuni esponenti dei vari rami della famiglia si resero protagonisti di quel processo di popolamento di vaste zone dell’entroterra, tramite la fondazione di nuovi centri abitati, denominato “colonizzazione interna della Sicilia”. Furono create così Leonforte, Scordia, Niscemi e, dopo il terribile terremoto del 1693, Grammichele.
La tesi, che qui di seguito si articola, è suddivisa in quattro capitoli. Il primo è dedicato alla storia dei Branciforti, dal loro arrivo in Sicilia fino alla fine del feudalesimo. Nel capitolo successivo sono trattate le città feudali pervenute ai Branciforti nel lungo lasso di tempo che va dal XIV al XVI secolo. Il terzo capitolo è dedicato alle città di nuova fondazione con particolare riguardo all’urbanistica, frutto della pianificazione data dai fondatori. Nell’ultimo capitolo viene proposto un itinerario turistico con la visita dei centri storici delle cittadine appartenute ai Branciforti.
Il lavoro di ricerca bibliografica sulla famiglia Branciforti è stato condotto basandosi su diversi testi divenuti ormai dei “classici”, tra cui: Teatro genologico delle famiglie nobili, titolate, feudatarie ed antiche nobili del Regno di Sicilia di F. Mugnos; Della Sicilia nobile di F. M. Emanuele e Gaetani Marchese di Villabianca; Il Blasone in Sicilia di V. Palizzolo Gravina; Le Cronache inedite di Filippo Caruso di G. Majorana; La storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia di F. San Martino De Spucches. Sono da citare anche i più recenti: La Deputazione degli Stati e la crisi del baronaggio siciliano di G. Tricoli; Famiglie feudali siciliane. Patrimoni, redditi, investimenti tra ’500 e ’600 di T. Davies; Repertorio della feudalità siciliana (1282-1390) di A. Marrone.
Per quanto riguarda il lavoro di ricerca sulle città, oltre al Dizionario topografico della Sicilia di V. Amico, è stata presa in esame la cospicua produzione bibliografica degli storici locali. Sono da citare i testi: Pietraperzia dalle origini al 1776. Relazione critico-storica della prodigiosa invenzione d’una immagine di Maria Santissima della Cava di Pietrapercia di Fra Dionigi da Pietraperzia; Notizie storiche sopra Scordia Inferiore di M. De Mauro; Ricerche e considerazioni storiche sull’antichissima città di Mazzarino di P. Di Giorgio Ingala; Notizie storiche sulla vetusta Tavaca e sulla moderna Leonforte di G. Mazzola; Feudi e patrimoni in ascesa nel Seicento siciliano. Scordia e il principe Antonio Branciforti di D. Ventura.
Per quanto riguarda l’elaborazione dell’itinerario turistico è stata acquisita una conoscenza diretta dei luoghi attraverso numerose visite nei centri storici delle città.

Estratto della tesi di laurea di Maurizio Li Destri

La tesi è possibile visionarla presso la Biblioteca Comunale di Leonforte - Piazza Cappuccini n.2 - Leonforte
o presso la Biblioteca d'Istituto della Soprintendenza BB.CC.AA. di Enna piazza Mazzini n. 3 Enna

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