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giovedì 2 dicembre 2010

Museo archeologico di Aidone

RITORNANO GLI ARGENTI DI MORGANTINA 

Arch. E. Caruso - Dir. del Parco di Aidone
Venerdì 3 dicembre 2010 alle 9,30 presso l'ex Mattatoio si terrà un convegno, moderato dal Direttore Generale del Dipartimento dei Beni Culturali, arch. Gesualdo Campo, sul ritorno degli argenti di Morgantina. Interverrano oltre al Direttore del Parco archeologico di Aidone, arch. Enrcio Caruso, il dott. Pietro Guzzo ex Soprintendente di Pompei, Jeanette Papadopulos, attuale Soprintendente di Pompei. Malcom Bell III archeologo statunitense,a cui si deve il riconoscimento dei tesori trafugati in Sicilia. Silvio Raffiotta, il magistrato siciliano che avviò il  percorso giudiziario per la restituzione delle opere d'arte, e il comandante del Nucleo Tutela dei Carabinieri Cap. Giuseppe Marseglia. Saranno presenti il Soprintendente  ai Beni Culturali di Enna, arch. Fulvia Caffo, Il Presidente della Provincia Regionale d Enna, Giuseppe Monaco, il Prefetto di Enna Giuliana Perrotta.
Trafugati dai tombaroli trent'anni fa nelle campagne di Aidone, venduti sottobanco al Metropolitan Museum di New York nel 1984, dove sono stati esposti fino allo scorso anno, gli Argenti di Morgantina - sedici raffinatissimi pezzi d'argento d'orato d'epoca ellenistica  rientrano in modo definitivo presso il museo di Aidone.

Gli Argenti,  accanto agli argenti, saranno una grande àrula (altare domestico), vasellame da mensa, anelli, spatole e stiletti in bronzo, vasetti miniaturistici e due "singolari" monete separate da duemila anni di storia e divenute simbolo della romanzesca avventura degli argenti. Si tratta di una sikeliòtan, la moneta coniata proprio a Morgantina intorno al 212 a.C. con l'effige di una dea, Persefone o Demetra  e una moneta da cento lire del 1978 con la dea Atena e l'ulivo. Un prezioso indizio per gli archeologi-investigatori che, in un colpo solo, hanno potuto datare gli argenti di Eupòlemo.

Gli argenti,  tornano ad Aidone dopo una tournèe coordinata dall'Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana cominciata la primavera scorsa al Palazzo Massimo di Roma, proseguita al Museo Salinas di Palermo e conclusasi a Shangai, in Cina, in occasione dell'Expo. Al Museo Archeologico di Aidone gli argenti saranno esposti insieme agli Acròliti di Demetra e Kore che, provenienti dal Bayly Art Museum della Virginia University, dal dicembre del 2009 si possono ammirare nell'allestimento progettato dall'arch. Caruso e realizzato con il contributo creativo della stilista Marella Ferrera che ha curato la "vestizione" delle due dee, madre e figlia. A chiudere il cerchio sarà l'ultimo "ritorno" sancito dal protocollo siglato nel 2007 dal Ministero dei Beni Culturali, dalla Regione Siciliana e dagli Stati Uniti: quello della celebre Venere di Morgantina. Questo il nome dato dagli americani alla grande dea dalle vesti drappeggiate come nelle opere di Fidia, trafugata nelle campagne ennesi negli anni Settanta ed esposta per 22 anni al Paul Getty Museum di Malibu, in California. Al suo rientro in Italia, la prossima primavera, la Venere potrebbe presto cambiare nome: secondo alcuni studiosi, infatti, sarebbe una raffigurazione della grande madre della Sicilia greca, la dea Demetra.

L'allestimento museale, curato dall'arch. Caruso, prevede insieme ai pezzi d'argento dorato, l'esposizione di una raccolta di reperti provenienti dalla casa di Eupòlemos (III sec a.C.) e recuperati durante gli scavi degli novanta dirette da Malcomm Bell. 


"Gli argenti in mostra, aggiunge l'arch. Fulvia Caffo, sono espressione della cultura di un centro della Sicilia fiornte come Morgantina e di una cultura classica che fu modello universalmente riconosciuto nei secoli e nelle civiltà successive".

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