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venerdì 23 marzo 2007

Jazz



E' una storia che dura oramai più di cento anni, che ha coinvolto, ma soprattutto sedotto, diverse generazioni di ascoltatori. Questo magnifico genere musicale ha accompagnato la storia della società della Grande Mela e di tutto il mondo. L'etimologia della parola jazz è sconosciuta, ma il grande Dizzy Gillespie diceva che jasi, in un dialetto africano, significa "vivere ad un ritmo accelerato". E', infatti, oscura l'origine della parola ed è stata variamente ricostruita dagli storici della musica.
Cosa certa è che nasce come fenomeno musicale negli ambienti neri americani all'inizio del ventesimo secolo. Il jazz è figlio di diversi genitori: il ragtime da grandi musicisti neri come Scott Joplin e di uno stile vocale come il blues. Il blues è stato dominato da grandi interpeti sia femminili che maschili. Paradossalmente, chi la farà conoscere sarà l'Original Dixieland Jazz Band, diretta da Nick La Rocca, orchestra di musicisti bianchi nati a New Orleans, che incisero il primo disco nella nel 1917 a New York.
Gli schiavi neri, deportati dall'Africa dal 1500 al 1865, si incontrarono con gli europei giunti a colonizzare le Americhe, e dall'incrocio di un popolo considerato istintivo (gli africani) e dall'idealismo occidentale nato dalla Grecia classica e dal mondo germanico fiorì una nuova forma culturale basata sulla creatività istintività conviviale e sull'improvvisazione; vocale e strumentale. Nel sud degli Stati Uniti gli schiavi neri si mantennero legati alla loro musica e innanzitutto al canto; gli strumenti musicali portati dall'Africa, in particolare i tamburi, furono infatti confiscati in quanto i bianchi credevano che fossero usati per comunicare e per incitarsi alla ribellione. La tradizione musicale africana era collegata ad avvenimenti della vita quotidiana agricola e pastorale e manifestazioni guerresche.
La tradizione europea fornì l'impulso per attingere da altre forme musicali: la musica classica, i canti religiosi, le canzoni folcloristiche, le musiche da ballo, le marce, le opere liriche, e infine gli strumenti musicali dal pianoforte agli strumenti a fiato. Tra le musiche sacre mutuate, un esempio è Oh Tannenbaüm, successivamente adattato a marcia e suonato in stile jazz con il titolo di
Maryland, My Maryland.
I negro spirituals nacquero dalle tradizioni religiose formatesi durante la schiavitù. La musica era corale, profondamente carica di emozione e spesso malinconica, di struttura poliritmica. I testi sono quasi sempre di argomento religioso.

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